Il tumore al colon è sempre più frequente: scopriamone assieme le cause principali
Il colon: che cos’è
Il colon è il tratto terminale dell’apparato digerente per molti vertebrati. Si differenzia dall’intestino tenue per la presenza delle haustra e delle tenie, tre fasci muscolari longitudinali che lo percorrono. Il colon non assolve il ruolo fondamentale dell’assorbimento di acqua, sale e di sintetizzare alcune vitamine liposolubili essenziali, a partire dalle sostanze di scarto, prima che siano eliminate dall’organismo.
Cause del tumore al colon
Questo tumore, molto frequente, insorge nel grosso intestino, ovvero nel colon e nel retto, ed è causato dalla proliferazione incontrollata delle cellule della mucosa, cioè del rivestimento interno della parete intestinale. Il tumore si sviluppa più spesso nel colon (circa il 70% dei casi) e meno frequentemente nel retto (30%). Nella gran parte dei casi infatti il tumore si determina attraverso la formazione iniziale dei cosiddetti polipi adenomatosi, lesioni dovute a una proliferazione cellulare alterata.
I principali fattori di rischio di questa patologia sono:
- età: circa il 90% dei pazienti ha più di 50 anni
- storia familiare: il rischio aumenta se un cancro colorettale o polipi adenomatosi sono stati riscontrati in qualcuno dei parenti (in particolare genitori e fratelli)
- storia medica personale: il rischio aumenta se il soggetto è affetto da una malattia infiammatoria cronica dell’intestino (colite ulcerosa o malattia di Crohn) o se ha già rimosso in passato un cancro o un polipo
- sovrappeso e scarsa attività fisica
- dieta: un alto contenuto di grassi, soprattutto se di origine animale, aumenta il rischio, mentre una dieta ricca in frutta e verdure lo riduce
- fumo e alcool
Prevenzione e screening
La prevenzione del tumore al colon, riguarda sia la correzione dei fattori di rischio eliminabili (come l’alimentazione o lo stile di vita), sia la rimozione delle lesioni precancerose che possono precedere lo sviluppo del tumore.
Attraverso lo screening, anche pazienti asintomatici possono diagnosticare precocemente le lesioni precancerose, riuscendo in molti casi a curare del tutto la malattia. In Italia sono attivi Programmi Regionali di screening di popolazione che si basano sulla ricerca di sangue occulto nelle feci, ogni 2 anni, nei soggetti di età superiore a 50 anni. Se il test risulta positivo, diventa obbligatorio sottoporsi a una colonscopia che confermi o escluda un tumore quale causa della positività del test. Su base individuale, il soggetto di età superiore a 50 anni può decidere di sottoporsi direttamente a una colonscopia di screening, che ha una maggiore sensibilità nel diagnosticare le lesioni precancerose. Questa procedura, spesso percepita come dolorosa, può essere eseguita ambulatorialmente in condizioni di sedazione profonda, senza alcun disagio.